Alcaraz trionfa al Roland Garros: rimonta epica e quinto Slam in carriera

Carlos Alcaraz ha scritto una nuova pagina di storia del tennis domenica a Parigi, conquistando per la seconda volta il Roland Garros dopo una battaglia estenuante contro l’italiano Jannik Sinner. Il ventiduenne spagnolo ha ribaltato una situazione disperata, rimontando da due set di svantaggio e imponendosi con il punteggio di 4-6, 6-7 (4), 6-4, 7-6 (3), 7-6 (10-2), in un match durato 5 ore e 29 minuti. Si tratta della finale più lunga nella storia del torneo parigino e della seconda più lunga in assoluto nell’era Open di uno Slam.

La vittoria ha permesso ad Alcaraz di aggiungere il suo quinto titolo del Grande Slam alla bacheca, confermando una volta di più la sua straordinaria capacità di elevarsi nei momenti decisivi. Per la prima volta in carriera, infatti, ha vinto una partita in uno Slam recuperando da due set sotto, un traguardo importante nella maturazione sportiva del giovane talento di Murcia.

“È il miglior match della mia carriera,” ha dichiarato Alcaraz subito dopo la vittoria, con il trofeo tra le mani. “Non c’è scenario migliore della finale del Roland Garros, contro il numero uno del mondo. È la prima volta che rimonto da due set a zero: questo la rende ancora più speciale.”

Sebbene il punteggio finale veda solo un punto di differenza tra i due (193 per Sinner, 192 per Alcaraz), è stato lo spagnolo a imporsi nei momenti chiave. Nel quarto set ha annullato tre match point, portando la sfida al tie-break decisivo del quinto parziale, dove ha dominato 10-2.

La finale ha rappresentato l’ennesimo capitolo di una rivalità destinata a segnare il futuro del tennis maschile. Con questa vittoria, Alcaraz allunga il bilancio degli scontri diretti portandosi sull’8-4 contro Sinner. Ma più che i numeri, sono state le emozioni e la qualità del gioco a lasciare il segno in un match considerato già da molti come una delle sfide più epiche degli ultimi anni.

Durante la cerimonia di premiazione, Alcaraz ha rivolto parole di grande rispetto al suo avversario: “Il livello che esprimi è incredibile. È un privilegio condividere il campo con te, in ogni torneo, scrivendo insieme la storia.”

Dall’altra parte della rete, un Jannik Sinner visibilmente provato, con gli occhi arrossati e i capelli scompigliati, ha ammesso con sincerità tutta la frustrazione per aver sfiorato la sua prima affermazione in uno Slam al di fuori dei campi in cemento. “Giocare è stato più facile che parlare adesso,” ha commentato con voce rotta, prima di rivolgersi alla sua squadra. “Abbiamo dato tutto quello che avevamo.”

Il 2024 di Sinner era iniziato con il trionfo agli Australian Open, ma aveva poi vissuto una parentesi difficile a causa della sospensione di tre mesi stabilita in accordo con l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). Il provvedimento era seguito a due test positivi dello scorso anno, giudicati come frutto di una contaminazione accidentale da parte dell’Agenzia per l’Integrità del Tennis Internazionale (ITIA), trattandosi di tracce minime della sostanza vietata clostebol.

Ora Alcaraz guarda già a Wimbledon, dove si presenterà come campione in carica. E lo farà con la consapevolezza di essere riuscito a superare una delle prove più dure della sua carriera, confermandosi come uno dei dominatori assoluti del tennis mondiale.