Un Milan dai due volti riacciuffa il Torino: a San Siro è 2-2 al fotofinish
È stata una notte di pura adrenalina a San Siro, dove il debutto in campionato del Milan si è trasformato in un thriller risolto solo nei secondi finali. I rossoneri, apparsi a tratti confusi e fragili in fase difensiva, sono riusciti a raddrizzare una partita che sembrava ormai compromessa, rimontando due reti di svantaggio a un Torino solido e cinico. Il pareggio per 2-2 lascia l’amaro in bocca ai granata, che hanno assaporato il colpaccio fino al minuto 89, ma premia il carattere della squadra di casa, capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo proprio quando tutto sembrava perduto.
L’incubo rossonero e l’autogol di Thiaw
L’avvio di gara ha subito evidenziato le difficoltà del Milan nel contenere le ripartenze avversarie. Dopo un inizio promettente con due occasioni fallite da Rafael Leao, che al 7’ non inquadra la porta da posizione ravvicinata e poco dopo spreca ancora col sinistro, è il Torino a prendere il comando delle operazioni. La svolta arriva alla mezz’ora: su un traversone insidioso di Zapata, Bellanova colpisce il palo di testa; la palla carambola addosso allo sfortunato Thiaw che, nel tentativo di intervenire, trascina la sfera oltre la linea di porta. La Goal Line Technology conferma quello che l’occhio nudo aveva intuito: è autorete e vantaggio granata. Maignan, pur incolpevole sul gol, è costretto agli straordinari poco dopo, salvando su un colpo di testa ravvicinato dello stesso Zapata e tenendo i suoi a galla prima dell’intervallo.
Il raddoppio di Zapata e il caos VAR
La ripresa si apre senza cambi ma con lo stesso copione. Il Milan prova a scuotersi, ma è il Torino a trovare la via del gol con disarmante facilità. Al 68’, Lazaro pennella un cross perfetto per Duvan Zapata che, lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia milanista, insacca di testa da due passi il gol dello 0-2. La partita sembra stregata per il Diavolo: poco prima, l’arbitro Maresca aveva assegnato un rigore per un presunto fallo su Morata, salvo poi revocare la decisione dopo un’attenta On Field Review al monitor, giudicando regolare l’intervento di Coco. La frustrazione cresce, San Siro rumoreggia e la squadra sembra aver perso il filo logico del gioco.
La rimonta insperata: Morata e Okafor eroi per caso
Quando il cronometro segna il minuto 89 e i tre punti sembrano ormai viaggiare verso Torino, il calcio regala l’imponderabile. Reijnders tenta la conclusione dal limite, la palla trova una deviazione decisiva di Alvaro Morata che spiazza Milinkovic-Savic e riapre il match. Il gol scuote l’intero stadio e il Milan si getta in avanti con la forza della disperazione. L’arbitro concede otto minuti di recupero, un’eternità che i rossoneri sfruttano al massimo. Al 95’, nell’ultimo assalto, Musah scodella un cross al centro dove Noah Okafor si coordina perfettamente: la sua volée di destro è imparabile e vale il 2-2 definitivo.
Le note dolenti e i singoli: Leao croce e delizia
Analizzando le prestazioni individuali, emerge un quadro in chiaroscuro. Maignan (voto 6.5) si è confermato una certezza, compiendo interventi decisivi nel primo tempo e una grande parata nella ripresa, anche se abbandonato dalla difesa in occasione delle reti. Diversa la serata di Leao (5.5): il portoghese ha creato spazi e messo in apprensione la difesa avversaria, ma gli errori sotto porta pesano come macigni sul giudizio finale; in partite così bloccate, certe occasioni devono essere capitalizzate.
In mezzo al campo, Loftus-Cheek (5.5) ha fatto valere il fisico ma è apparso impreciso in fase di possesso e poco lucido sotto porta, fallendo due buone opportunità di testa. Anche Saelemaekers (5.5) non è riuscito a incidere, mostrando poca creatività e sbagliando diversi appoggi prima di essere sostituito. Note positive invece da Pulisic (6), che nel finale convulso ha contribuito a creare il caos necessario per scardinare la difesa granata, costringendo il portiere avversario a una parata importante. Alla fine, il Milan porta a casa un punto che vale quanto una vittoria per il morale, ma lascia aperti molti interrogativi sulla tenuta difensiva in vista della trasferta di Parma.