Google Cloud e Formula E: l’Intelligenza Artificiale che ricarica un giro a Monaco

Formula E e Google Cloud hanno unito intelligenza artificiale mobile e tecnologie per le telecomunicazioni per dimostrare come sia possibile recuperare abbastanza energia in frenata da completare un intero giro del circuito di Monaco, senza utilizzare l’acceleratore.

Il protagonista di questa impresa è il prototipo GENBETA, sviluppato in collaborazione con Google Cloud, che ha percorso un tratto alpino di 1.000 metri completamente senza supporto del motore, sfruttando solo la gravità e il sistema di frenata rigenerativa.

Ma non si tratta solo di motorsport. L’iniziativa dimostra il potenziale delle tecnologie cloud, dell’intelligenza artificiale mobile e dei sistemi integrati nelle telecomunicazioni per rivoluzionare il modo in cui produciamo e utilizziamo energia in molteplici settori.

Dalla montagna al circuito: una dimostrazione concreta di rigenerazione

L’iniziativa “Mountain Recharge” ha messo alla prova il prototipo GENBETA, frutto della collaborazione con ABB e dotato delle soluzioni tecnologiche di Google Cloud, in un test reale di efficienza rigenerativa.

Dalla cima del Col de Braus, il pilota collaudatore James Rossiter — ex team principal del team Maserati MSG Racing — ha guidato l’auto lungo una discesa alpina impegnativa senza alcuna spinta del motore, utilizzando esclusivamente la gravità e la frenata rigenerativa per recuperare energia.

Il risultato: 2 kWh di energia elettrica generata, sufficienti per percorrere l’intero tracciato di 3,337 km del Gran Premio di Monaco.

La vettura è partita con una carica minima, appena abbastanza per attivare i sistemi elettronici. Durante la discesa, l’energia è stata rigenerata tramite assi anteriori e posteriori, dotati di una tecnologia di recupero avanzata. In modalità gara, la GENBETA è in grado di rigenerare fino a 600 kW (250 kW davanti e 350 kW dietro), rendendo questo esperimento molto più di una dimostrazione scenica: si tratta di una prova concreta delle potenzialità del software, dei dati e del design nel campo della mobilità elettrica.

Come spiega Alex Aidan, vicepresidente marketing di Formula E: “Non è solo un’altra storia da corsa pensata per fare notizia. È la prova di un futuro diverso, possibile grazie alla tecnologia.”

Quando il cloud incontra la mobilità rigenerativa

La collaborazione tra Formula E e Google Cloud non riguarda solo piloti e ingegneri: è una vera integrazione tra hardware e soluzioni cloud di ultima generazione.

Durante la discesa, i dati in tempo reale sono stati trasmessi dall’auto al cloud, monitorati tramite Chromebook e dispositivi Pixel, ed elaborati grazie a una suite di strumenti AI e di analisi avanzata.

L’obiettivo era ottimizzare ogni secondo di discesa e ogni joule di energia recuperata.

Google AI Studio e l’API Gemini hanno offerto modelli predittivi per analizzare in tempo reale angoli di frenata, forza gravitazionale e distribuzione del peso.

BigQuery, la piattaforma di analisi serverless di Google, ha elaborato i dati telemetrici in tempo reale, consentendo agli ingegneri di validare le prestazioni rigenerative su differenti terreni e velocità.

Firebase ha supportato una dashboard mobile pensata per il feedback istantaneo, distribuita direttamente ai dispositivi del team a bordo pista.

NotebookLM, l’assistente AI di Google, ha riunito tutta la documentazione e la pianificazione del progetto in un unico ambiente collaborativo.

L’integrazione di queste tecnologie rappresenta la convergenza tra intelligenza artificiale, connettività mobile e analisi dei dati al margine della rete.

Non si parla solo di Formula E: questo modello è applicabile a infrastrutture intelligenti, sistemi di mobilità connessi e piattaforme telco alimentate dall’intelligenza artificiale.